Il santo è raffigurato secondo l’iconografia tradizionale da guerriero romano, e porta l’inconfondibilecroce sulla mano; anche il viso è caratteristico del santo. La statua, dalle buone fattezze, sembra potersi attribuibire per confronti stilistici ad allievo diGiuseppe Antonio Lonis (scultore di Senorbì attivo nel Settecento in Sardegna ed autore dell’omonimo simulacro per la chiesa di S. Efisio a Cagliari). La resa anatomica é intrappolata nella postura rigida, ma si tratta comunque di un bell’esempio discultura settecentesca.
Cultura pubblica e digitale
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