Il dipinto rappresenta la Madonna del Rosario, al centro, mentre le due figure dei santi Domenico e Caterina, sono inginocchiate ai lati, in adorazione e preghiera. La tela è firmata da Giuseppe Deris, artista (insieme a Domenico Conti) attivo nel Seicento, in stretto contatto con i Gesuiti di Cagliari.
Le sole notizie riguardanti i due artisti, di cui non si conosce la nazionalità, sono le firme e le altre iscrizioni sui loro dipinti, che consentono in mancanza di dati certi di formulare ipotesi sulla loro personalità artistica e sul valore della loro presenza. Tuttavia, nel caso del Deris l’ipotesi più probabile è quella di una formazione artistica sarda, perché sulla tela si afferma una sostanziale continuità con i modi dei pittori locali.
Diversamente dal Conti, che presenta personaggi in primo piano cercando di dare alla scena essenzialità e verità, soprattutto nei Misteri del Rosario, il Deris cala il soggetto in una visione a distanza, ripropone la divisione del campo figurativo in due registri, quello degli avvenimenti terreni e quello delle apparizioni celesti; dà un taglio spettacolare alla scena attraverso l’ampio uso di una prospettiva intuitiva, lascia spazio al paesaggio; si serve di grafismi luministici per definire i personaggi, introducendo un’aberrazione prospettica che deforma le proporzioni delle figure e contribuiscono a dare alla scena un senso di irrealtà.
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